Occupazione tedesca dell'Estonia (1941-1944)

L'occupazione dell'Estonia da parte della Germania nazista avvenne nel corso della seconda guerra mondiale. Dopo che i tedeschi invasero l'Unione Sovietica il 22 giugno 1941, l'Heeresgruppe Nord raggiunse l'Estonia a luglio. Inizialmente i nazisti furono accolti dalla maggior parte degli estoni come liberatori dall'URSS e dalle repressioni operate nei mesi precedenti, essendo arrivati solo una settimana dopo le prime deportazioni di massa dagli Stati baltici. Sebbene le speranze per il ripristino dell'indipendenza del paese fossero aumentate, ci si rese presto conto che si era di fronte a un'altra potenza occupante. I tedeschi saccheggiarono il paese per il loro sforzo bellico e diedero luogo anche in Estonia all'Olocausto, durante il quale i nazisti e i simpatizzanti locali uccisero decine di migliaia di persone (tra cui estoni, ebrei estoni, gitani, russi estoni, prigionieri di guerra sovietici, ebrei di altri paesi e altri gruppi etnici).[1] Per tutta la durata dell'occupazione, l'Estonia venne amministrativamente nel Reichskommissariat Ostland.

  1. ^ (EN) Conclusioni della commissione internazionale estone per i crimini contro l'umanità, su historycommission.ee. URL consultato il 2 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2008).

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